Un computer quantistico sfrutta i principi della meccanica quantistica per eseguire operazioni computazionali. A differenza dei computer classici che utilizzano bit binari (0 o 1), i computer quantistici utilizzano qubit, che possono esistere in uno stato di 0, 1 o entrambi contemporaneamente grazie al concetto di sovrapposizione quantistica.
Il principio di entanglement è fondamentale: quando due qubit sono intrecciati, lo stato di uno influisce direttamente sullo stato dell’altro, indipendentemente dalla distanza tra di essi. Questa caratteristica permette una connettività e una correlazione uniche tra qubit.
Gli algoritmi quantistici, come l’algoritmo di Shor per la fattorizzazione e l’algoritmo di Grover per la ricerca, sfruttano la sovrapposizione e l’entanglement per eseguire operazioni che sarebbero estremamente complesse per i computer classici.
Tuttavia, i computer quantistici sono suscettibili agli errori quantistici, e il concetto di decoerenza (perdita di coerenza quantistica) rappresenta una sfida significativa. Gli sforzi attuali si concentrano su tecniche di correzione degli errori e sulla costruzione di qubit più stabili per rendere i computer quantistici più affidabili e pratici.